L’artista agisce secondo i dettami di una educazione sentimentale all’immagine, in cui prospettive e visioni suggeriscono e si fondono per affezione o invenzione nell’istante epifanico di rigenerazione visuale.
Cattedrali Urbane è allegoria della memoria, è un codice, è un archivio di effimera essenza che tenta, riuscendovi, di tracciare le coordinate di un tempo che non tornerà e che nella bellezza della creazione e della sua conversione trova ragion d’essere e di mutare così come muta l’anima, come mutano i sentimenti.
Il progetto nasce nel 2014, allorquando il concetto di ripetizione era nell’ombra del successo dell’idea di variabilità e individualità. Ecco però che l’artista e fotografa Anna Rosati ha avviato un processo allegorico per immagine, grazie al quale ogni figurazione prodotta "è diversa, unica; pur ripetendo il medesimo soggetto, a volte anche la medesima inquadratura, stravolgo l’idea di fotografia documentale concettuale, poiché questo vuole essere prima di tutto un racconto visivo che costringe, trasfigurandolo, a decifrare – attraverso un profondo coinvolgimento emotivo – il concetto stesso di ‘casa’, come forma originaria della memoria del luogo urbano.”
Azzurra Immediato